Studio su 92.000 persone, -8% terapia intensiva e -13% in ventilazione
Nei pazienti Covid, le probabilità di morte sono più basse del 17% per chi è stato di recente vaccinato contro l'influenza. E' quanto evidenzia uno studio pubblicato sul server di prestampa medRxiv e condotto su 92.000 pazienti con infezione da Sars-Cov-2. Lo studio che ha visto uniti i ricercatori dello Swiss Tropical and Public Health Institute, dell'Università di Basilea e di quella di San Paolo del Brasile, ha incluso persone con un'età media di 59 anni, il 37% ha avuto bisogno di cure intensive e il 23% è stato sottoposto a ventilazione meccanica, circa il 47% dei pazienti è deceduto. Circa il 66% aveva già malattie cardiovascolari, il 55% aveva diabete mellito, l'11% era obeso e il 12% aveva una malattia renale.
Blocca le neurochinine implicate nella termoregolazione
Lo annuncia l'esecutivo europeo in una nota, precisando che Imvanex è attualmente l'unico vaccino autorizzato in Ue, insieme a un trattamento antivirale (Tecovirimat SIGA)
L’Italia è al momento ancora ferma al palo. Con il rischio di restare tagliata fuori dalla nuova frontiera terapeutica, che secondo un’analisi dell’Allied Market Research avrà un mercato globale di 13,8 miliardi di dollari entro il 2027
L'inziativa prevede il trasferimento dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab-Bey dai farmaci in fascia C a quelli in fascia A, dunque a carico del Servizio sanitario nazionale. Soddisfazione dal board del calendario per la vita
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti
In una guida aggiornata per i fornitori di assistenza sanitaria, i funzionari dello Stato consigliano di dare priorità ai “vaccini e ai trattamenti senza mRNA”
La stima del valore recuperato dai laboratori si aggirerebbe tra i 150 e i 160 milioni di euro
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Lo slittamento della scadenza servirà a dare più tempo ai professionisti e alle società per far valere il tetto al contributo introdotto dalla Fondazione
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